Duetto, 40 anni ma non li dimostra
Quaranta primavere per il “ Duetto “. E’ al salone di Ginevra del 1966, infatti, che compare una nuova vettura scoperta, chiamata semplicemente Alfa Romeo 1600 Spider. In seguito sarà anche soprannominato “osso di Seppia”, con riferimento alla sua sagoma raccolta e levigata, design Pininfarina.
Ma si dovette attendere ancora qualche mese perché si potesse conoscere l’esito di un concorso ( raccolse 140mila proposte ) internazionale indetto dalla Casa per trovare un nome di fantasia con cui “ battezzare” la vettura.
Il nome prescelto fu “ Duetto “, che tuttavia non fu ufficializzato. Lo scrivente è uno dei fortunati possessori di questa vettura, giunta al quarantesimo compleanno, ma in ottima forma e dalle impareggiabili prestazioni, di cui ci si rende pienamente conto solo quando ci si mette al volante e si gira la chiave.
Infatti questo modello ha vissuto una vita lunghissima, impensabile per i tempi di oggi: gli ultimi esemplari, dopo quattro restyling e numerose versioni, uscirono nel 1995.
Complessivamente, nell’arco di un quarto di secolo, furono prodotte 124mila vetture, diventando tra l’altro, una delle automobili italiane più conosciute all’estero. Alla sua diffusione negli Stati Uniti contribuì un famoso film del 1967, Il Laureato, con Dustin Hoffman.
Nel campo motoristico segnaliamo una nota importante: lo spider 2.0 quarta serie fu l’ultimo modello a montare il motore bialbero, il più amato e rimpianto dagli alfisti di ogni età, anche se “civilizzato” con iniezione elettronica e catalizzatore. Il successo riscosso fu merito anche di prestazioni all’epoca quasi irranggiungibili dalla concorrenza: la prima versione, con una cilindrata di 1.570 cc., aveva 109 cavalli Din, con una velocità massima di 185 Km/ora. La trazione posteriore assicurava grande piacere di guida, abbinato da un propulsore con testata e monoblocco in lega leggera e valvole di scarico raffreddate dall’interno al sodio, un congegno ereditato dai motori aereonautici.
Seguirono numerose versioni, alcune di cilindrata minore altre ancora più potenti e prestazionali ( fino a 130 cavalli e oltre 195 Km/ora della “ 2000 Veloce” ).
Alla quarantenne più bella del mondo.